http://www.makepovertyhistory.org O Mal da Indiferença: Turismo sessuale minorile – seconda parte

quarta-feira, outubro 18, 2006

Turismo sessuale minorile – seconda parte

[I turisti] non sono uomini, o meglio sono poveri uomini, la vergogna non sanno cosa sia, sanno bene come vivono queste ragazze, le loro condizioni sociali ecc. Spesso poi credono di dare loro una mano dandogli soldi. Sono uomini con un sacco di problemi di relazione con l'altro sesso. Cercano donne che stiano sottomesse, non vogliono un rapporto alla pari, non riconoscono la parità tra uomo e donna, la complicità nel rapporto non sanno cosa sia. Molti si illudono che le ragazzine vedano in loro dei principi azzurri, non si accorgono che lo fanno solo per soldi, per vivere. Non vogliono capire che dietro a una ragazzina spesso c'è una storia di una persona, le vedono come merce, come roba da comprare. Chi parte con questi viaggi sa già cosa vuole evadere dalla propria vità dalla normalità di tutti i giorni se ne frega delle storie delle persone che incontra non si fa scrupoli se la ragazza ha 20 anni o ne ha 13.

Come cittadino italiano provo vergogna e così dovrebbero fare tutti i cittadini civili europei compreso i portoghesi invece il turismo sessuale con minori e non solo. È sempre più una moda, una cosa "normale". È assurdo che tutto questo succeda e pochi si interessino. Non deve restare un problema di cui si interessano solo gli addetti ai lavori. È un problema di tutti.

Solo in Brasile sono sfruttati sessualmente circa 500.000 minori come in Thailandia ed in altri paesi. Se in Italia o in Europa un adulto abusa di un minorenne giustamente almeno in apparenza se ne interessano in tanti o quasi tutti. Solo perchè le sfruttate in questo caso sono nel sud del mondo pochi si interessano. Questo mi fa dire che ci sono ragazze di serie A e ragazze di serie Z. Un paese civile ripeto non permette che una parte dei propri cittadini vadano in giro per il mondo a sfruttare come che niente fosse.

In una parte del nostro paese [Italia] ed anche in altre zone dell'Europa non viene accettata la parità tra uomo e donna, dobbiamo impegnarci di più in questo.
Di Luca Mucci, Italia